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Parchi e Riserve Regionali
PARCO DELLA FONTE DELL'ACQUA ACETOSA

A cura del Consigliere Catello Masullo, dicembre 2022

Municipio SECONDO
Denominazione del progetto RESTITUIRE ALLA PUBBLICA FRUIZIONE IL PARCO DELLA FONTE DELL’ACQUA ACETOSA - (TAVOLO: patrimonio ambientale e culturale)
Soggetto proponente ITALIA NOSTRA CON ASSOCIAZIONE ABITANTI PRATO DELLA SIGNORA E ZONE COLLEGATE
Area di localizzazione dell’intervento FONTE DELL’ACQUA ACETOSA , VIA DEI CAMPI SPORTIVI, ANGOLO VIA ELIA ENRICO, ALTEZZA STAZIONE FERROVIA ROMA VITERBO
* allegare cartografia



Passare ogni giorno davanti alla Fonte dell’Acqua Acetosa e sentirsi avvampare di rabbia. L’Acqua Acetosa non fa più bene alla nostra salute. Perché ci ammonisce quotidianamente che il nostro mondo e la nostra concezione dei Beni Culturali e del Bene Pubblico sono stati, ahinoi, rovesciati.

Questa monumentale e singolare fontana barocca, sorta, allora, nel bel mezzo della campagna la fece costruire Papa Paolo V nel 1619, che gradendo quell’acqua ferruginosa la volle condividere con tutti i romani. Nacque e rimase per secoli “bene pubblico”.  Poi nel 1959 la falda fu inquinata e si perse. Il luogo decadde, la fonte fu aggredita dagli arbusti, il suo spazio vitale, oggi adiacente al Lungotevere (spazio che sempre fu aperto) trascurato. Ma nulla di irreparabile. Bastava aspettare l’occasione buona e ci si attendeva che il Comune di Roma provvedesse al suo risanamento. Era nato anche un baretto nel suo contorno, dove tanti nella pausa pranzo andavano a mangiare un panino sotto un grande albero.

Poi un giorno improvvisamente iniziano i restauri.

A cura dell’adiacente Circolo Canottieri Aniene. Il più ambito di Roma.

Prima hanno spazzato via il bar, poi una “splendida ma invalicabile recinzione” sulla falsariga di quella del Palatino, nella quale è stata aperta una porticina piccola piccola, con citofono, dove rispondono quelli che di fatto sono diventati i nuovi padroni. Così minuscola che ogni mattina devi sbirciare con attenzione per verificare se è aperta. Perché a volte rimane chiusa, tanto nessuno si azzarda più ad entrare, pur avendone pieno diritto. I cittadini intimiditi pensano che sia un’appendice privata del “prestigioso “Circolo”.

Peraltro un’altra porticina, dalla parte opposta, si apre direttamente dentro al Circolo. E sembra che grazie alla loro munificenza, i soci del prestigioso Circolo possano utilizzare monumento e contorno per rendere più esaltanti alcune serate loro riservate.

Il privilegio della ricchezza ricatta il Comune indebitato; i soci inorgogliti passano per Mecenati, il Bene Culturale diventa orpello ed appendice del loro potere.

Il concetto di Piano Regolatore e di “Verde Pubblico”, e di inalienabili diritti della collettività si manifestano qui carta straccia.

La Fonte dell’Acqua Acetosa è oggi un simbolo.
 
Sta di fatto che la Targa in marmo recita: “Parco dell’Acqua Acetosa “. Dimenticando quell’aggettivo “pubblico”, che valga a ricordare che la proprietà è ancora di diritto dei cittadini romani.

Per ripristinare i diritti dei cittadini romani, si propone di apporre le targhe usuali dei parchi pubblici e delle ville storiche, ove compaia esclusivamente il simbolo di Roma Capitale e si ripristini in forme adeguate al nuovo decoro del luogo un chiosco con tavolini, che permetta di sostare e godere della bellezza e dell’amenità del luogo. Creando peraltro anche nuovi posti di lavoro.

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