Villa Ada Savoia


LA TRISTE STORIA DI MONTE ANTENNE
La triste storia comincia da molto lontano e oggi viene finalmente affrontata in modo inadeguato, senza un piano, e perpetuando occupazioni notturne con suoni, musiche, rave! che dal laghetto di Villa Ada risalgono ora dentro il Forte Antenne.
No non era questo che si aspettava Antonio Cederna quando, da deputato della Repubblica, ottenne i fondi dalla legge per Roma Capitale (394/90) per l’esproprio di Villa Ada e per farne un monumentale Parco Storico da donare all’intera città e non a un qualsivoglia e incontrollato uso.
Ci spiace signor Sindaco di Roma. così non va. Dia un segnale forte di rinascita nel rispetto della Cultura e non della improvvisazione.
Erano quasi tutti pini a Monte Antenne (1200 pini!). Dopo la strage della pineta opera della Toumeyella, e a seguire del Blastofago (un coleottero) nelle foto Google Earth allegate oggi si vedono aree deserte intorno al vecchio Forte Sabaudo.
In realtà quegli spiazzi sono zeppi di piccoli alberi appena messi a dimora a partire dal febbraio 2023. Dunque l’operazione di reimpianto è stata effettuata, come annunciato dal cartello lavori in loco.
I pini su Monte Antenne risalgono ai primissimi anni '40 (vedi foto aerea che segue), quando il Forte era ancora utilizzato dal Ministero della Guerra come deposito del Reggimento Radiotelegrafisti. La pineta fu ceduta al Comune di Roma nel 1957 per le Olimpiadi del 1960; la ritroviamo dunque negli anni '60 con l'introduzione di un Camping.
Decaduta la destinazione a Camping, Monte Antenne diventa un giardino pubblico nelle cure del Servizio Giardini, fino a quando la pineta non viene utilizzata per l’insediamento di un Campo Rom. Nel 1992 ci si accorge della inammissibilità di tale destinazione e il Comune trasferisce il campo nell'area di parcheggio di scambio con la linea L (P. Flaminio-Prima Porta). Il seguito è il progressivo abbandono che provoca da ultimo la totale perdita dei pini sotto gli attacchi dei due parassiti.
Bisogna dunque concludere che i mali e il degrado vengono da lontano e da quella sua posizione isolata, "in cima ad un monte", che vede il Parco poco frequentato, se non dai proprietari di cani. E lo stesso avviene per il Forte, occupato per anni da abusivi.
E tuttavia Monte Antenne è parte integrante di fatto di Villa Ada dal 1957, da quando il Demanio acquisisce i 34 ha di pineta intorno al Forte e altri 34,5 ha - parte di Villa Ada Savoia - lungo il margine di Via Salaria.
I rimanenti 74 ha di Villa Ada ancora in mano privata saranno acquisiti nel 1996 (sottraendoli al costruttore Bocchi). Insieme Villa Ada e Monte Antenne formano un unico Parco pubblico-Villa Storica di 160 Ettari.
L’area di Villa Ada e di Monte Antenne è tutelata da vincolo paesistico apposto con D.M. 24.04.1954; è altresì classificata dal PTPR del Lazio approvato il 21.04.2021 come “paesaggio Parchi, Ville e Giardini storici”. Un ulteriore vincolo di intrasformabilità viene apposto nel 1995. Molteplici le scoperte archeologiche un po' ovunque, considerando la presenza di un abitato pre-romano proprio su Monte Antenne.
La Giunta del Sindaco Gualtieri eredita dunque una situazione giunta al disastro finale e prende due iniziative positive: la nuova piantagione dove era la perduta pineta e la presa in carico del Forte. Organizza anche occasionali aperture al pubblico con iniziative consone, che rispettano il grandioso monumento (2,5 ha) che fa parte della cerchia dei 15 Forti ottocenteschi, realizzati a partire dal 1877 e che, presto obsoleti, furono abbandonati già dal 1919. Rifiutati dalle strutture militari furono variamente riutilizzati dal Demanio della Difesa ed alcuni consegnati al Comune di Roma: tra questi quello di Monte Antenne.
Il progetto di riforestazione da 1 milione di euro è a rischio dopo 4 mesi. Gli attivisti: "Siamo preoccupati, non reggeranno all'estate"
La riforestazione di Monte Antenne era partita a dicembre 2022. L'obiettivo, finanziato con 1 milione di euro dal Campidoglio, era quello di arrivare a 1.000 esemplari tra pini classici, lecci e pini d'Aleppo per far tornare il cuore di Villa Ada verde e rigoglioso come un tempo, dopo gli abbattimenti degli ultimi anni. Purtroppo, però, sembra che i giovani alberi siano già in grande sofferenza.
12 aprile 2023, Roma Today
Hanno preso il via questa mattina, alla presenza dell’Assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi e del Vicepresidente del Municipio II Emanuele Gisci, i lavori del cantiere del Dipartimento Ambiente per la riforestazione dell’area di Monte Antenne nel del Parco di Villa Ada che vedrà la messa a dimora di circa 1000 nuovi alberi di pini, lecci
5 dicembre 2022, Comune di Roma
Pini, lecci e pini d'Aleppo entro marzo 2023in sostituzione di altrettante alberature giunte alla fine del ciclo vitale.
Hanno preso il via questa mattina, alla presenza dell’Assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi e del Vicepresidente del Municipio II Emanuele Gisci, i lavori del cantiere del Dipartimento Ambiente per la riforestazione dell’area di Monte Antenne nel del Parco di Villa Ada che vedrà la messa a dimora di circa 1000 nuovi alberi di pini, lecci e pini d’Aleppo entro marzo 2023 in sostituzione di altrettante alberature giunte alla fine del ciclo vitale. Le operazioni di messa a dimora sono state precedute dalla preparazione dei terreni, gli abbattimenti delle piante a fine vita e la rimozione delle ceppaie.
5 dicembre 2022, Radio Colonna
Gualtieri e Alfonsi lanciano dalla collina di Villa Ada il progetto finanziato dal comune insieme a Nespresso, Legambiente e AzzeroCo2
Pini, cedri, lecci: a Monte Antenne nei prossimi giorni verranno piantati mille nuovi alberi, con l'ambizioso obiettivo di arrivare a un milione di esemplari in 5 anni. Nella ormai ex pineta del colle a nord di Roma, all'interno del parco di Villa Ada, è iniziata l'opera di riforestazione che coinvolgerà anche i quartieri di Pietralata, Torre Spaccata e Casal Brunori.
18 febbraio 2022, Roma Today
Ai 435mila euro del bilancio partecipativo del 2019 si aggiunge un altro milione di euro del previsionale 2022
Al via il programma di riforestazione di Villa Ada. Ad illustrarlo giovedì 3 febbraio sono state l'assessora all'Ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi e la presidente del Municipio II Francesca Del Bello, insieme alle associazioni e ai cittadini.
4 febbraio 2022, Roma Today
Decaduta la destinazione a Camping, Monte Antenne diventa un giardino pubblico nelle cure del Servizio Giardini, fino a quando la pineta non viene utilizzata per l’insediamento di un Campo Rom. Nel 1992 ci si accorge della inammissibilità di tale destinazione e il Comune trasferisce il campo nell'area di parcheggio di scambio con la linea L (P. Flaminio-Prima Porta). Il seguito è il progressivo abbandono che provoca da ultimo la totale perdita dei pini sotto gli attacchi dei due parassiti.
Bisogna dunque concludere che i mali e il degrado vengono da lontano e da quella sua posizione isolata, "in cima ad un monte", che vede il Parco poco frequentato, se non dai proprietari di cani. E lo stesso avviene per il Forte, occupato per anni da abusivi.
E tuttavia Monte Antenne è parte integrante di fatto di Villa Ada dal 1957, da quando il Demanio acquisisce i 34 ha di pineta intorno al Forte e altri 34,5 ha - parte di Villa Ada Savoia - lungo il margine di Via Salaria.
I rimanenti 74 ha di Villa Ada ancora in mano privata saranno acquisiti nel 1996 (sottraendoli al costruttore Bocchi). Insieme Villa Ada e Monte Antenne formano un unico Parco pubblico-Villa Storica di 160 Ettari.
L’area di Villa Ada e di Monte Antenne è tutelata da vincolo paesistico apposto con D.M. 24.04.1954; è altresì classificata dal PTPR del Lazio approvato il 21.04.2021 come “paesaggio Parchi, Ville e Giardini storici”. Un ulteriore vincolo di intrasformabilità viene apposto nel 1995. Molteplici le scoperte archeologiche un po' ovunque, considerando la presenza di un abitato pre-romano proprio su Monte Antenne.
La Giunta del Sindaco Gualtieri eredita dunque una situazione giunta al disastro finale e prende due iniziative positive: la nuova piantagione dove era la perduta pineta e la presa in carico del Forte. Organizza anche occasionali aperture al pubblico con iniziative consone, che rispettano il grandioso monumento (2,5 ha) che fa parte della cerchia dei 15 Forti ottocenteschi, realizzati a partire dal 1877 e che, presto obsoleti, furono abbandonati già dal 1919. Rifiutati dalle strutture militari furono variamente riutilizzati dal Demanio della Difesa ed alcuni consegnati al Comune di Roma: tra questi quello di Monte Antenne.
Dunque mentre dovremmo ringraziare l’attuale Giunta per le due iniziative suddette, non possiamo che lanciare allo stesso tempo un severo allarme per tutto ciò che si sta facendo con troppa fretta e una improvvisazione che non tiene in alcun conto la trentennale esigenza di procedere seguendo un piano (urbanistico forestale e paesaggistico) di Assetto dell'intero Complesso Villa Ada-Monte Antenne.
Dove sta il progetto generale di restauro di questo settore dello storico Parco? Il progetto esiste o non esiste? Si intende riesumare quello del 1993? C’è un Piano di assetto forestale che preveda una manutenzione programmata? Qual è la struttura pubblica organizzata in grado di provvedere a questo complesso unitario, vasto 160 ha? Nulla si sa in merito.
Qui a Monte Antenne ci si aspettava, ci si aspetta che vengano rifatti i viali con la loro pavimentazione, i muretti bordo strada, realizzati nuovi vialetti, uno o più belvedere, le Fontanelle, le panchine, un chiosco, il raccordo che permetta di transitare a piedi da Villa Ada a Monte Antenne lungo la sella. Nulla di tutto questo! Si fa solo la messa a dimora delle piante.
E come è possibile che un ingente intervento di centinaia e centinaia di nuove piante non sia accompagnato da un lavoro di innaffiamento, di cura continua e di sostituzione di quelle presto seccatesi (oltre il 10 per cento)? Come è possibile che non vi sia un progetto di distribuzione delle nuove piante intorno a vialetti e slarghi? solo file ordinate, quasi si trattasse di coltivazioni agricole che seguono la scansione regolare dei solchi nel terreno!
Come è possibile che, comunque, un simile cantiere non sia tutto integralmente recintato, per proteggerlo da vandalismi e per portarlo a buon fine?
Come è possibile che le due barriere, che chiudevano da decenni l’ingresso al viale che parte ed arriva ai due lati del monumentale accesso al Forte e che gli gira tutto intorno con un fondo asfaltato, siano entrambe divelte, rendendo il cantiere forestale accessibile giorno e notte a mezzi motorizzati di ogni tipo e grandezza?
Come è possibile che in spregio alla tutela dovuta ad un Parco, alla fauna, alla sua storia anche archeologica si organizzino dentro al Forte degli spettacoli rave, che durano per la notte intera fino all'alba con centinaia e centinaia di auto, che tracimano nel Viale che gira tutto intorno al Forte? che parcheggiano sul viale fino all'altezza della casa del guardiano sui due lati e fin su porzioni di prato?
Comprendiamo che non ci sono più giardinieri come un tempo, ma a maggior ragione bisognava prendere precauzioni e porre barriere insormontabili. Ciò che è avvenuto e avviene di notte a Monte Antenne non è tollerabile e non ne sono derivati finora più ampi danneggiamenti o veri disastri, quali incendi, solo per buona fortuna.
Qui dunque si sta operando sul Parco storico (supervincolato) senza un progetto. Giovandosi di sponsorizzazioni private! Affidandosi alla buona volontà di chi opera in modo artigianale e volonterosamente realizza un belvedere (sempre da noi auspicato) indicato da una freccia di legno inchiodata su un tronco e con una assai precaria ringhiera legata da due spaghi di plastica verde.
Ma veramente è questo il massimo che si intende riservare al verde pubblico tra i più importanti e prestigiosi della capitale?
Non solo senza un progetto unitario, ma prima ancora senza una idea delineata e dichiarata del risultato da raggiungere. Ignorando, ad esempio, la sorte di una lunga singolare scalinata in laterizi di fornace giunti dal vicino Tevere (in puro stile Villa Ada): quella lunga e suggestiva scalinata che dal Monte Antenne scendeva al piano più basso di Villa Ada, in prossimità dell'ingresso al laghetto.
Senza rifare i muretti, le Fontanelle, i vialetti e tutte le opere accessorie che necessitano ad un Parco pubblico! Senza che si preveda un punto di aggregazione o di ristoro, capace di integrare il Monte nella ordinaria vita cittadina e con essa integrato! Senza che si restauri la stessa strada che risale il Monte fino alla sella che lo divide da Villa Ada, prima di scendere a Via della Moschea!
A questo siamo dunque ridotti oggi a Villa Ada-Monte Antenne: senza una visione e senza una pianificazione dettagliata di tutto ciò che necessita e di tutto ciò che si dovrà "valorizzare".
Qui ci vogliono gli Stati Generali di Villa Ada-Monte Antenne. Se si intende passare ad una gestione adeguata del Verde Storico e dei Giardini e delle Ville Storiche.
Google Map - ottorbe 2023
A cura dei Consiglieri Alessandro Cremona Urbani, Oreste Rutigliano e Anna Trinchese
📅 ottobre 2023

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