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Sezione di Roma
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Urbanistica PRG

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SEZIONE TEMATICA "URBANISTICA"
PIANO REGOLATORE GENERALE DI ROMA
70 ANNI A DIFESA DELLA CITTÀ STORICA
  
Italia Nostra compie quest’anno 70 anni dalla sua costituzione: 70 anni trascorsi a difesa del patrimonio culturale e paesaggistico della Nazione, a cui l’Associazione ha dedicato incessanti iniziative, tra cui si ricorda l’organizzazione del primo convegno nazionale sul tema della salvaguardia imprescindibile dei centri storici e dell’edilizia storica, tenutosi a Gubbio nel 1960.

In tale ambito di attività, la tutela dei Centro storico, di tutta la Città storica, dei tessuti della Città consolidata, dell’agro, hanno sempre costituito e costituiscono tuttora, per dovere statutario, oggetto di massima attenzione della Sezione di Roma, la quale in merito al contenuto delle modifiche delle NTA proposte dalla Giunta Gualtieri ha già espresso motivate riserve, sia in sede di audizione presso la Commissione Capitolina Urbanistica sia con un successivo documento inviato al Consiglio e, da ultimo, con l’invio delle proprie “osservazioni” alla delibera adottata.

Italia Nostra ha evidenziato forti perplessità in merito all’iter e alla procedura di approvazione della stessa variante, che appaiono connotati da possibili profili di illegittimità di diversa natura, tra cui, oltre alla mancanza di ogni elaborato di Piano (ricognitivo, progettuale, illustrativo, normativo) è la mancata obbligatoria sottoposizione preliminare alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), prescritta obbligatoriamente dal D.Lgs. n. 152/2006.

Italia Nostra Roma ha perciò apprezzato l’intervento da parte della Soprintendenza Speciale ABAP di Roma e sostiene la sua richiesta di aprire un tavolo tecnico istituzionale per ottenere un documento finale che rispetti anche le prerogative degli Uffici Ministeriali a tutela dei principi costituzionali di competenza statale.
Quanto agli effetti di quella che risulta una effettiva variante di Piano, certamente non “parziale”, Itala Nostra Roma ha sempre inteso e intende porre l’attenzione in particolare sul fatto che la porzione di Città Storica delimitata dalla cinta delle Mura, benché riconosciuta fin dal 1980 dall’Unesco come bene di eccezionale valore facente parte della Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità, sia l’unico centro storico del Lazio a restare privo dello strumento della tutela paesistica che il PTPR del Lazio riconosce invece, fin dal 2007, a tutti gli altri 500 centri storici regionali. Con la conseguente illogicità per cui, ad esempio, per gli interventi nel centro storico di Albano, Cori, Rieti, Vetralla ecc. è richiesto il parere vincolante della Soprintendenza statale, mentre per gli interventi nel centro storico di Roma è ritenuto sufficiente un parere solo consultivo. Tale illogicità è stata peraltro anche evidenziata da varie sentenze del TAR, ultima nel tempo una nel 2023.

Di fatto la tutela del Centro storico è stata sottratta non solo agli strumenti di tutela previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42 del 2024) ma anche al controllo degli strumenti urbanistici previsti dalla normativa nazionale (L.1150 del 1942 s.m.i. e al DPR 380 del 2001s.m.i.), con la motivazione di voler trattare la materia in un separato “protocollo di intesa” sottoscritto nel 2009, ma mai pienamente definito, documento nel quale viene appunto previsto soltanto un parere consultivo della Soprintendenza.

Inoltre le considerazioni già oltremodo pregnanti che impongono la tutela della Città storica entro le Mura vanno estese ora anche alla Buffer Zone (zona cuscinetto) del sito Unesco di Roma, istituita nel 2023, identificata in larga parte della Città storica fuori le mura, proprio la più esposta ai pericoli di stravolgimento con i tessuti storici otto-novecenteschi della città consolidata pure salvaguardati dall’attuale PRG.
Di fatto con le nuove NTA Roma rischia di essere stravolta nei suoi elementi costitutivi, nel suo profilo, nel suo paesaggio urbano da interventi edilizi che, in assenza di un progetto pubblico, complessivo e integrato secondo le buone regole della pianificazione (a cui le istituzioni competenti hanno derogato, o meglio hanno rinunciato), vengono lasciati - mediante l’ambigua trasfigurazione dei principi e delle finalità della “rigenerazione” - alla mercé dell’iniziativa privata per operazioni di pura “valorizzazione edilizia”.

Soprattutto i tessuti urbani T1 e T2, quelli più storicamente significativi e fragili della città, affidare la trasformazione all’iniziativa diretta dei singoli, senza una pianificazione di indirizzo strategico di interesse pubblico, rischiano di essere compromessi irrimediabilmente. Preoccupante è infatti la spinta alla sostituzione degli edifici, ancorché di pregio - si introduce la possibilità di demolizione se non abitati da tre anni - senza una precisa valutazione del contesto da parte della Sovrintendenza capitolina, il cui ruolo viene praticamente declassato o del tutto azzerato con le modifiche apportate all’articolo 16 delle NTA relativo alla Carta per la Qualità.

La possibilità di accorpamenti, anche tra unità edilizie catastalmente diverse, di organismi edilizi tra i più fragili della città storica, oltre a stravolgere le connotazioni del tessuto urbano, anche sotto il profilo catastale, potrebbe portare alla necessità di consolidamenti strutturali tali da alterare la lettura della loro compagine architettonica e della loro storia edilizia, a partire da quella archeologica. Ed è da tenere presente che le nuove norme favoriscono anche i cambi di destinazione d’uso per ampliare l’offerta alberghiera, sottraendo dunque, sempre più, il Centro storico alla vocazione residenziale, con il dilagare degli esercizi commerciali, specie “food and drink”.
Giustamente, dunque, la Soprintendenza chiede che sia previsto il suo parere vincolante per i molti aspetti che impattano sul patrimonio culturale e paesaggistico.

Tutte le osservazioni presentate dalla Soprintendenza statale (incluse quelle riguardanti le sale cinematografiche, dove il previsto ampliamento del 50% rischia di stravolgerne il profilo architettonico e strutturale determinando la perdita in molti casi di importanti testimonianze culturali), al di là della sua esclusione dal procedimento di modifica delle norme tecniche di attuazione del PRG, sono dunque pienamente condivise da Italia Nostra, ma anche da numerose associazioni culturali, scientifiche e da cittadini singoli o riuniti in comitati, i quali hanno avuto modo di comprendere la gravità delle nuove norme che, oltre alla potenziale portata distruttiva di architetture pregiate, continuano peraltro a presentare ambiguità nella loro applicazione.
 
Va infine rilevato che, al di là degli incontri tenuti dalla Commissione urbanistica, è mancata la trasparenza dell’iter messo in atto per pervenire alle modifiche definitive in Aula Giulio Cesare, come pure è mancato il dovuto coinvolgimento della cittadinanza.

Italia Nostra ribadisce pertanto:
  • la necessità di tenere conto di tutte le criticità da più parti rilevate (a partire dalla Soprintendenza e dalla Sovrintendenza Capitolina) prima di procedere nell’iter della variante alle NTA, attivando le procedure tecniche (con l’elaborazione delle tavole di piano), amministrative, giuridiche previste dalla normativa vigente in caso di varianti sostanziali da apportare al PRG;
  • l’obbligo di restituire al MiC, ed in particolare alla Soprintendenza Speciale ABAP di Roma, il ruolo ad essa spettante e costituzionalmente protetto, per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale, pure previsto dalla normativa urbanistica e dalle procedure di VAS;
  • l’opportunità di restituire alla Sovrintendenza Capitolina le prerogative che le sono state sostanzialmente sottratte con la modifica dell’art. 16 adottata;
  • l‘obbligo di assicurare la tutela dell’intera Città storica evitandone ulteriori compromissioni;
  • l’urgenza di attivare un percorso trasparente e partecipativo, quale il tavolo istituzionale chiesto dalla Soprintendenza, aperto a tutti gli organi competenti statali e capitolini;
  • la necessità di attivare le procedure di partecipazione dei cittadini, al fine di addivenire a una condivisa gestione e tutela della Città.

📅 15/04/2025
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