DOCUMENTO DI ITALIA NOSTRA ROMA SUL RISCHIO VORAGINI NEL TERRITORIO DI ROMA CAPITALE
a cura del Gruppo di Lavoro sul rischio idrogeologico e sismico nel territorio di Roma Capitale
Il territorio di Roma Capitale, soprattutto nella parte centrale ed orientale della città, è tra le aree urbane maggiormente interessate da tempo dai fenomeni di sprofondamento improvviso del suolo (voragini).
Il dissesto delle gallerie artificiali presenti in modo diffuso nel sottosuolo (antiche cave di pozzolana, o di altro tipo) può determinare il crollo della volta e di conseguenza la formazione improvvisa di voragini sul piano stradale sovrastante.
Anche le acque disperse nel sottosuolo, sia dalle reti idriche di adduzione sia da quelle fognarie determinano nel terreno fenomeni progressivi di deterioramento, erosione e dilavamento, i quali possono dare origine a cavità nel sottosuolo e peraltro causare processi di crollo di cavità sotterranee eventualmente già presenti al di sotto delle reti medesime, dando origine anche esse alla formazione di voragini.
L’esistenza nel sottosuolo delle reti di cavità ed il pericolo di perdite idriche pongono in serio pericolo le infrastrutture, gli edifici, il patrimonio culturale e fatto ancora più grave l’incolumità delle persone.
La presenza certa, probabile o possibile di cavità nel sottosuolo è già oggi riportata in varia documentazione ufficiale e disponibile. A tale riguardo è possibile consultare la Carta delle cavità sotterranee di Roma Capitale, pubblicata dall’ISPRA nell’Ottobre 2017 al seguente indirizzo informatico: (https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/suolo-e-territorio/cartografia/carta-delle-cavita-sotterranee-di-roma).
Le aree interessate dalla presenza di cavità sotterranee possono altresì essere individuate nelle Carte di microzonazione sismica dei singoli 19 municipi in cui il territorio di Roma Capitale era suddiviso fino al 2013, e delle quali fino ad oggi solo sette sono state validate dalla Regione Lazio. Dette carte sono consultabili al seguente indirizzo informatico: (http://www.regione.lazio.it/prl_ambiente/?pg=5&vw=uas&prov=23).
Le aree interessate dalla presenza di cavità sotterranee sono inoltre riportate nelle Carte della pericolosità e vulnerabilità geologica del territorio comunale di Roma, Serie G9.5, consultabili al seguente indirizzo informatico: http://www.urbanistica.comune.roma.it/prg-2008-vigente/elaborati-gestionali/g9-5-carta-pericolosita-geologica.html. Dette Carte sono state recentemente aggiornate al 2016 ed approvate con DGC 184 del 28.8.2020.
Gli elaborati cartografici sopra indicati permettono già da oggi di individuare le aree di Roma Capitale in cui è accertata o probabile la presenza di cavità sotterranee e la loro pericolosità con conseguente rischio geologico di cedimento del suolo e sprofondamenti della superficie urbana (voragini), costituendo quindi una base conoscitiva per la pianificazione urbanistica e per le autorizzazioni degli interventi urbanistico-edilizi nei riguardi sia delle opere previste sia delle aree circostanti.
A questo proposito la scrivente Associazione sollecita:
- l’istituzione del “Primo catasto delle cavità sotterranee di Roma Capitale” e il monitoraggio periodico e programmato dello stato di conservazione delle gallerie, ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità in materia di sprofondamenti del suolo. A tal riguardo si fa riferimento sia al contenuto della Memoria di Giunta n. 1 del 19.1.2017 del Municipio Roma V, che ha prescritto specifiche azioni di mappatura e prevenzione dei rischi di dissesto geologico ed idrogeologico sul territorio del Municipio Roma V (punto a), sia alla Mozione n. 20 del 7.6.2010, la quale ha sollecitato l’effettuazione di indagini conoscitive delle cavità presenti nella zona di Villa Certosa “al fine di concretizzare un’ipotesi di risanamento per l’eliminazione dei pericoli di cedimento strutturale degli edifici ivi collocati”;
- l’adozione di provvedimenti in tema di interventi edilizi pubblici e privati in aree con presenza certa e/o presunta di cavità antropogeniche, imponendo ai soggetti proponenti l’effettuazione di studi geologici specifici sul sottosuolo riguardanti anche le aree limitrofe agli interventi previsti, in attesa che l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale emetta il previsto Decreto Segretariale delle aree di pericolosità per sprofondamenti del suolo e relative norme tecniche d'attuazione (Protocollo d’Intesa stipulato con Roma Capitale - Delibera di Giunta Capitolina n. 176 del 25.9.2018). Ciò andrebbe a recepire anche il contenuto della Memoria di Giunta n. 1 del 19.1.2017 (punto b), sopra richiamata.
La recentissima voragine profonda ben 13 metri apertasi nel Parco Scott nel territorio del Municipio Roma VIII in corrispondenza del condotto fognario che attraversa parte del Parco porta la scrivente Associazione a richiedere a Roma Capitale di avviare con urgenza una campagna di indagini in collaborazione con ACEA finalizzata a individuare e risolvere con urgenza le situazioni che possono rappresentare un grave pericolo per la stessa vita dei cittadini, soprattutto nelle aree in cui è già accertata la presenza di cavità nel sottosuolo. Tra le indagini ad oggi disponibili, si suggerisce il ricorso alla tecnica interferometrica DinSAR, con la quale è possibile apprezzare da satellite perdite d’acqua puntuali e areali dalle reti idriche di adduzione e fognarie. A tale riguardo si suggerisce di concentrare l’attività di ricerca delle perdite idriche e di riparazione delle medesime soprattutto in corrispondenza delle aree in cui è stata accertata la presenza di cavità sotterranee oppure la stessa è stata definita probabile.
Questa Associazione sollecita la sempre più urgente istituzione del Servizio Geologico Capitolino da parte del Direttore Generale di Roma Capitale, disposta con DGC 116 del 26.6.2018 e poi sollecitata con l’OdG 219 dell’Assemblea Capitolina del 20.12.2018, ma fino ad oggi non realizzata. Ciò al fine di unificare competenze, conoscenze e personale oggi distribuiti tra quattro Dipartimenti (Urbanistica, Protezione Civile, Manutenzione Urbana e Tutela Ambientale) in modo da conseguire una gestione avanzata ed efficiente delle problematiche geologico – idrauliche e sismiche del territorio di Roma capitale in relazione ai rischi legati a suolo e sottosuolo, la cui necessità era già stata indicata urgente e necessaria nella Mozione n. 20 del 7.6.2010 sopra richiamata e ribadita successivamente e più recentemente nella Memoria di Giunta Capitolina del 28.10.2016, la quale aveva come obiettivo solo una cabina di regia, peraltro mai istituita.
L’istituzione del Servizio Geologico Capitolino permetterebbe a Roma Capitale di intervenire con maggiore efficacia per conseguire una mitigazione del rischio idrogeologico, anche in relazione all’impatto derivante dalla intubazione o addirittura cancellazione di numerosi corsi d’acqua del reticolo idraulico secondario e minore, effettuata nel corso dello sviluppo urbanistico della città di Roma dall’Unità d’Italia fino ad oggi.